Tra le diverse figure preposte alla sicurezza sul lavoro e previste dal D. lgs 81/2008 troviamo anche l’ASPP, acronimo che sta a significare “addetto al servizio di Prevenzione e Protezione”. Chi è e quali compiti svolge all’interno del contesto aziendale? Nelle prossime righe andremo ad osservare da vicino quali sono le responsabilità che ricadono su questa figura, chi è incaricato della sua nomina ed anche quale è la formazione necessaria per ricoprire tale ruolo. Chi è l’ASPP? L’ASPP svolge un ruolo di supporto al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) nell’identificazione e gestione dei rischi presenti nei luoghi di lavoro. Come già accennato, la figura è prevista dal Decreto Legislativo 81/2008, noto come Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, il quale definisce in maniera accurata e precisa i compiti e le responsabilità del servizio di prevenzione e protezione nelle aziende. Per diventare ASPP, è necessario essere in possesso di specifiche competenze tecniche, che verranno acquisite attraverso un percorso formativo strutturato e regolato dall’Accordo Stato-Regioni del 7/7/2016. Questo si compone di un modulo base, finalizzato a fornire le conoscenze fondamentali sulla sicurezza sul lavoro, e di moduli di specializzazione che variano in base al settore di attività dell’azienda. Per poter prendere parte ai corsi di formazione per gli ASPP è necessario aver conseguito un diploma di scuola superiore. Inoltre, l’ASPP, una volta completato il proprio iter, dovrà partecipare ad ulteriori corsi di aggiornamento per mantenersi al passo con l’evoluzione delle normative e delle tecnologie. Quali sono i compiti dell’ASPP? Scendiamo ora nel dettaglio dei compiti svolti dall’ASPP in azienda. Proviamo a stilare una lista di quelli principali: identificazione dei rischi: uno dei compiti fondamentali dell’ASPP è l’individuazione dei rischi associati ai vari processi lavorativi attraverso una valutazione approfondita delle condizioni di lavoro, delle attrezzature utilizzate e delle procedure operative. L’ASPP collabora strettamente con il RSPP per mappare i rischi e proporre soluzioni efficaci per minimizzarli; elaborazione di misure preventive e protettive: una volta identificati i rischi, l’ASPP contribuisce alla definizione delle misure di prevenzione e protezione da adottare. Queste possono includere modifiche ai processi produttivi, l’adozione di dispositivi di protezione individuale (DPI), l’introduzione di nuove procedure operative o l’installazione di sistemi di sicurezza; gestione della documentazione: l’ASPP garantisce che la documentazione in materia di sicurezza e lavoro sia sempre aggiornata e conforme alle normative vigenti. Nello specifico controlla i registri di formazione dei lavoratori, i rapporti sugli incidenti e qualsiasi altro documento richiesto dalla legge. Verifica anche la correttezza del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), nonostante la redazione non rientri tra le sue responsabilità; formazione e informazione dei lavoratori: un altro compito essenziale dell’ASPP è la formazione continua dei lavoratori. Questo comprende la pianificazione e l’organizzazione di corsi di formazione, sessioni informative e aggiornamenti periodici per assicurare che tutti i dipendenti siano consapevoli dei rischi presenti sul posto di lavoro e sappiano come comportarsi per scongiurare potenziali pericoli. Le responsabilità dell’ASPP Tra le responsabilità dell’ASPP rientra l’obbligo di vigilare affinché tutte le misure di sicurezza vengano applicate correttamente e che i lavoratori rispettino le procedure stabilite. Inoltre, deve monitorare l’efficacia delle misure adottate e proporre eventuali modifiche o miglioramenti, se necessario. Durante le ispezioni da parte degli organi di controllo, l’ASPP è chiamato a fornire supporto, presentando la documentazione e dimostrando che l’azienda sia n regola con le normative sulla sicurezza. Come già visto nel paragrafo precedente, un’altra importante responsabilità dell’ASPP riguarda la collaborazione nella redazione e nell’aggiornamento del DVR, che rimane comunque una prerogativa del datore di lavoro e del RSPP. Chi nomina l’ASPP? L’addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione (ASPP) viene nominato direttamente dal datore di lavoro. La nomina deve essere formalizzata per iscritto e quest’ultimo deve assicurarsi che il candidato abbia completato la formazione obbligatoria e possieda le competenze necessarie per svolgere efficacemente i compiti richiesti. Il ruolo di addetto alla prevenzione e protezione può essere assegnato ad un dipendente dell’azienda stessa oppure può essere affidato ad un consulente esterno. In un’azienda possono essere presenti contemporaneamente più ASPP. La scelta sul numero di addetti nominati è influenzata dalla dimensione dell’azienda, dal numero di dipendenti, dalla tipologia di attività svolta e dai rischi specifici presenti in azienda. Di conseguenza, il datore di Lavoro può decidere di nominare diversi ASPP per coprire adeguatamente tutti gli ambiti operativi. Qual è la differenza tra ASPP e RSPP? La prima grande differenza tra questi due ruoli è che l’RSPP deve essere obbligatoriamente nominato dal datore di lavoro, mentre l’ASPP è una figura facoltativa. Anche le mansioni sono differenti: l’RSPP è il responsabile del servizio di Prevenzione e Protezione, ed in quanto tale assiste il Datore di Lavoro in ogni aspetto che riguarda la gestione dei rischi per la salute e la sicurezza. Al contrario l’ASPP è semplicemente una figura di supporto. Proprio per questo motivo, nonostante i suoi compiti siano importanti, non rappresenta un ruolo che deve essere obbligatoriamente ricoperto in un contesto aziendale. Tra gli obblighi di competenza esclusiva del RSPP troviamo anche la partecipazione alle riunioni periodiche svolte insieme al datore di lavoro, al RLS ed al medico competente. Infine, ulteriori difformità caratterizzano il percorso formativo dei due ruoli. Il RSPP deve seguire un modulo aggiuntivo di specializzazione della durata di 24 ore. Invece, per quanto riguarda i corsi di aggiornamento da svolgersi ogni 5 anni, il RSPP è sottoposto a 40 ore di lezione, mentre l’ASPP solamente a 20.