La fisioterapia è una branca della medicina che si occupa della prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione dei pazienti affetti da patologie o disfunzioni congenite o acquisite in ambito neuromuscoloscheletrico e viscerale attraverso molteplici interventi terapeutici, quali: terapia fisica, terapia manuale/manipolativa, massoterapia, terapia posturale, chinesiterapia, terapia occupazionale e altre. La fisioterapia è praticata dal dottore in fisioterapia (Fisioterapista), professionista appartenente alla classe delle professioni sanitarie della riabilitazione. Il fisioterapista esercita le proprie competenze con titolarità e autonomia professionale, in ambito libero professionale oppure in contesto di equipe multidisciplinare insieme a medici specialisti e/o ad altre professioni sanitarie.
La TECAR terapia, acronimo per Trasferimento Energetico Capacitivo e Resistivo, è una forma di termoterapia utilizzata in campo medico e fisioterapico per la sua efficacia nel trattamento di traumi e patologie dell’apparato muscolo-scheletrico. Il principio su cui si basa la Tecar è quello del calore prodotto con correnti sinusoidali di frequenza elevata (500Khz) applicate tramite elettrodi. Il calore viene utilizzato da sempre per le sue proprietà vasodilatanti, tuttavia solamente con l’introduzione di questa tecnica è stato possibile mirare la sua efficacia ai tessuti generando il calore direttamente al loro interno. Questo metodo, a differenza dei più tradizionali laser a bassa frequenza, comporta un rapido decadimento nella propagazione della temperatura nel corpo; (nel riscaldamento per contatto, ad esempio, il calore applicato decade al valore basale di 37° già dopo pochi millimetri di penetrazione). Il riscaldamento endogeno prodotto dalla Tecar terapia invece si sviluppa, per effetto del passaggio di corrente, proprio all’interno della parte del corpo trattata e permette di diffondere il calore in profondità in maniera omogenea. Altro particolare della Tecar è la precisione con cui il terapista riesce ad operare. Indicazioni Terapeutiche lesioni muscolo-tendinee lesioni legamnetose ematomi in profondità drenaggio di formazioni microcristalline e microcalcifiche in fase “gessosa” fasciti plantari tendiniti ernia discale distorsioni articolari artrosi artriti sinoviti
Gli ultrasuoni sono vibrazioni acustiche ad alta frequenza non percepibili dall’orecchio umano. L’irradiazione ultrasonica genera un micromassaggio di notevole intensità agendo in profondità all’interno dei tessuti. Come conseguenza della vibrazione, le strutture intercellulari e cellulari si urtano e generano calore: viene prodotto cisì anche un effetto termico oltre che meccanico. Nel momento in cui gli ultrasuoni entrano all’interno del corpo, le varie particelle interne, per effetto delle vibrazioni, vengono mosse, e la stessa cosa accade per il liquido infiammatorio, che di conseguenza risulta stimolato a riassorbirsi. Un ulteriore effetto ottenuto è quello dell’incremento della permeabilità della membrana delle cellule, che agevola dunque l’ingresso di sostanze nutrienti e al tempo stesso l’eliminazione delle scorie. Occorre sottolineare che nel corpo le onde penetrano in maniera inversamente proporzionale rispetto alla frequenza. Per fare un esempio, gli ultrasuoni con una frequenza di tre mega-hertz raggiungono una profondità di un centimetro, mentre gli ultrasuoni con una frequenza di un mega-hertz raggiungono una profondità di tre centimetri. Indicazioni Terapeutiche Calcificazioni (L’aumento di temperatura, la microiperemia e le micro vibrazioni locali aiutano a disgregare i depositi di calcio a livello tendineo, legamentoso e osseo) Aderenze e cicatrici (Gli effetti sopra descritti, sono efficaci nel recupero di una corretta elasticita cutanea e nell’evitare aderenze che limitino lo scorrimento dei tessuti a seguito di ferite o interventi chirurgici) Strappi e stiramenti (L’utilizzo degli ultrasuoni abbinati ad esercizi di stretching diminuisce la formazione di tessuto fibroso a livello muscolare. Di conseguenza avremo maggiore elasticita e minor rischio di ricadute) Epicondilite Tendinite Fascite plantare Condropatie Artrosi
La terapia con il laser ad alta potenza sfrutta la capacità del Laser di indurre reazioni fotochimiche e fotobiologiche sulle cellule dei tessuti, favorendo una rapida ripresa di tessuti danneggiati o indeboliti. Nella fisioterapia Le cellule dei tessuti rispondono ai laser a livello di membrana cellulare e mitocondri (gli addetti alla respirazione cellulare). Fra gli effetti positivi si ottengono: a) Vasodilatazione (aumento della temperatura locale e modifica della pressione idrostatica intracapillare oltre che l’attivazione del microcircolo favoriscono la rapida ripresa delle cellule danneggiate) b) Stimolazione Metabolica (l’aumento delle richieste metaboliche cellulari attivano il ricambio cellulare e inducono il riassorbimento degli edemi, accumuli di liquidi negli spazi intertiziali dell’organismo) Indicazioni Terapeutiche L’utilizzo del LASER è particolaemrnte indicato per patologie di tipo infiammatorio, da sovraccarico o per traumatologia generale come artrosi, neuriti, tendiniti, fasciti plantari, contratture o stiramenti e strappi muscolari.Risulta anche essere indicato pe rla riabilitazione motoria post chirurgico, post rimozione di gessi o fasciature rigide come antinfiammatorio e canalizzatore della ripresa muscolare. Per gli sportivi è importante ricorrere immediatamente ad un trattamento laser nei casi di infiammazioni, spesso causate da sovraccarico, per poter riprendere al più presto la propria attività ed evitare il ripresentarsi del problema: se un infiammazione diventa cronica si può arrivare infatti a perdere intere stagioni e dover ricorrere a cure meno dirette e sicuramente più lente. Perche’ ad alta potenza? (Qualche informazione tecnica) I laser si classificano in base alla potenza, per esempio quelli a elio-neon o a diodo semiconduttore sono a bassa potenza (soft-laser; con potenze per esempio attorno ai 500 mWatt), mentre altri, come per esempio quelli a neodimio YAG o a CO2, sono ad alta potenza (power-laser). U un laser a CO2,, per esempio, è capace di produrre una notevole potenza di uscita in funzione dell’alta efficienza (circa il 30% rispetto allo 0,1% della maggior parte dei laser a elio-neon). Vengono utilizzati quindi laser ad alta potenza per la maggior capacità di penetrazione (fino a 7cm) e la loro alta efficienza. Per concludere Il trattamento laser va sempre accostato ad altre forme di terapia (come per esempio la riabilitazione posturale) per curare i sintomi e nel frattempo garantire che venga eliminata l’origine stessa del problema.
Il Metodo prende il nome da Robert McKenzie (1931-2013) fisioterapista Neozelandese di fama mondiale e riguarda il trattamento e la riabilitazione dei disturbi muscoloscheletrici. Si basa sul mantenimento di posture corrette e sull’esecuzione di esercizi specifici per trattare alcune forme di mal di schiena e di collo, quelle cioé causate da cause di tipo meccanico (legate al mantenimento di posture scorrette o all’esecuzione di movimenti dannosi). Le posture corrette e gli esercizi vengono quindi personalizzati per ogni paziente (in quanto i disturbi muscoloscheletrici variano da persona a persona) e vengono insegnati dal medico al paziente, rendendo possibile quindi una celere indipendenza dalla figura del medico stesso. Indicazioni terapeutiche: Dolore cronico (schiena, collo e zona lombare) Sindrome posturale (dolori causati da una scorretta postura) Sindrome da disfunzione (errata postura dovuta ad una scorretta ricostruzione di un tessuto precedentemente traumatizzato) Radice nervosa aderente (si manifesta quando viene messa in tensione una radice nervosa in presenza di tessuto disfunzionale) Sindrome da derangement (dislocazione interna di tessuto articolare, frequentemente dischi intervertebrali e menischi)
L’Elettroterapia è si basa sull’applicazione di impulsi elettrici localmente allo scopo di raggiungere un effetto tarapeutico. La TENS, ovvero Transcutaneos-Elettrical-Stimulation (stimolazione elettrica transcutanea), è una tipologia di stimolazione con elettrostimolatore che viene fatta con finalità analgesiche. La TENS si basa su un “treno” di onde elettriche, trasmesso attraverso la cute, dalla cronassia molto breve, così da poterla definire stimolazione a microimpulsi analgesici. Indicazioni Terapeutiche Artrosi Dolore post-operatorio e post-traumatico (acuto e cronico) Lombalgia Dolore cronico (spalla emiplegica, plesso brachiale, arto fantasma, collo, faciale/oro-faciale, neuropatico, miofasciale) Nevralgia post-erpetica, trigeminale Cefalea Neuropatie periferiche Distrofia simpatica riflessa Spondilite anchilosante Ulteriori effetti: La stimolazione elettrica agisce su fibre sensitive antagoniste di quelle del dolore, bloccandone la sensazione stessa; inoltre stimola la secrezione di endorfine allo scopo di aumentare la soglia del dolore.
Dopo un intervento chirurgico è fondamentale ricorrere ad un intervento riabilitativo mirato e, soprattutto, personalizzato. Occorre infatti stabilire un iter riabilitativo che dovrà tener conto di fattori sia oggettivi (quale operazione è state eseguita e quali lesioni si prospettano) che soggettivi, come le apsettative del paziente stesso, le sue capacità motorie ed i tempi a disposizione. La riabilitazione post truamatica è la più diffusa tra gli sportivi, lo scopo di questa riabilitazione e infatti quello di tornare alle attività agonistiche rapidamente ed evitando cali di prestazione altrimenti insormontabili: con un recupero lento e quindi duraturo infatti l’atleta riprenderebbe gli allenamenti dopo troppo tempo e molto del suo allenamento precedente andrebbe effettivamente perso. Con un percorso costruito appositamente per il suo fisico l’atleta è in grado di riprendere gli allenamenti con le giuste tempistiche e senza perdite qualitative significative. Fondamentale sia per la riabilitazione post operatoria che per quella post traumatica è, secondo noi, il rapporto tra il medico curante ed il paziente, tra i quali il dialogo costante dev’essere la base da cui partire per un ritorno celere e funzionale alla vita lavorativa e agonistica.
Tecnica di immobilizzazione parziale volta a ridurre i tempi di guarigione rispetto alle metodiche di tradizionali. L’articolazione viene infatti messa in scarico e protetta con il bendaggio soltanto nella direzione di movimento dolorosa. Le bende possono essere di varie misure (6, 8 o 10cm), elastiche o non a seconda della necessità mentre il cerotto o il tape (non elastico) viene utilizzato solo per bloccare l’articolazione nella posizione desiderata. Indicazioni Terapeutiche Traumi distorsivi Lussazioni Lesioni muscolari Microfratture Edemi e gonfiori Durata La durata della terapia di norma risulta essere compresa tra i 4 ed i 7 giorni ma può variare su indicazione del medico curante: durante questi giorni è possibile (differentemente rispetto alla gessatura o la faciatura fissa) svolgere le normali attività giornaliere. Nello Sport In ambito sportivo i bendaggi funzionali trovano largo utilizzo, poiché permettono all’atleta di allenarsi o gareggiare mantenendo al sicuro un’articolazione completamente normo-funzionante, aggiungendo quindi un efficace effetto antalgico (antidolorifico) grazie al sostegno articolare o di prevenire eventuali danni collaterali, come ad esempio la distorsione di una caviglia.