Near Miss, l’importanza degli infortuni mancati per la sicurezza sul lavoro

 che cosa sono i near miss

La sicurezza sui luoghi di lavoro è determinata da tanti piccoli grandi fattori, anche quelli a cui potremmo non dare particolare peso. In questa categoria rientra anche il near miss. Di che cosa si tratta?

Il significato letterario del termine anglosassone è “incidenti mancati”. Nella fattispecie rientrano tutte quelle azioni ed episodi che potrebbero potenzialmente causare un infortunio sul posto di lavoro. Ma come riconoscerli?

Nelle prossime righe approfondiremo il tema soffermandoci su alcuni esempi di near misses e soprattutto sui comportamenti che dipendenti, datori di lavoro e figure preposte alla sorveglianza sanitaria dovrebbero adottare.

Che cosa sono i near miss?

Per dare forma al concetto di near miss proviamo a fornire qualche esempio concreto di incidenti mancati. Nella maggior parte dei casi si tratta di azioni di routine che vengono svolte dai lavoratori sottovalutando i pericoli sottesi nella loro esecuzione. 

Tra i vari near misses uno dei più comuni è quello di passare senza precauzioni sotto agli oggetti sospesi, così come non dare abbastanza importanza ad uno scatolone che cade improvvisamente da una scaffalatura. 

Ci sono poi situazioni più evidenti, come ad esempio un macchinario che si inceppa e non funziona correttamente. Da un lato il malfunzionamento espone il lavoratore ad un rischio più o meno grave e dall’altro lo costringe ad intervenire direttamente sul macchinario per ripristinarlo senza magari avere le adeguate competenze e – cosa ancor più grave –senza i necessari dispositivi di protezione.

Quanto gli incidenti mancati influiscono sulla sicurezza nei luoghi di lavoro?

L’analisi dei near misses potremmo definirla come una “scienza antica”. Le prime teorizzazioni risalgono addirittura agli anni ’30 del ‘900 quando l’ingegnere statunitense, Herbert William Heinrich, uno dei pionieri della sicurezza sul lavoro, elaborò la sua celebre piramide.

Secondo i suoi numerosi studi ed analisi ogni infortunio grave viene anticipato da un numero molto più alto di infortuni lievi e da una quantità esponenzialmente più grande di infortuni mancati. Nello specifico la piramide di Henrich afferma che dietro un infortunio grave o mortale si celano 29 infortuni minori ed addirittura 300 near misses.

Anche i successivi studi condotti negli anni hanno evidenziato una stretta correlazione tra infortuni mancati ed il verificarsi successivamente di sinistri più o meno gravi in azienda. I near miss offrono l’opportunità di toccare con mano le lacune a livello di sicurezza presenti negli ambienti di lavoro e di conseguenza correre ai ripari predisponendo misure di prevenzione adeguate.

Non a caso, la raccolta e le analisi dei near misses, ovvero il near miss reporting, viene richiesto espressamente dalla norma ISO 45001.

Perché i lavoratori omettono i near miss?

Come abbiamo avuto modo di osservare fin qui, i near misses rappresentano un elemento fondamentale nella prevenzione degli infortuni. Tuttavia, molto frequentemente i lavoratori evitano di segnalarli oppure ne sottovalutano la pericolosità.

Tutto ciò accade in primo luogo per paura di ritorsioni sia da parte del datore di lavoro, sia da parte dei propri colleghi. L’attuale mondo del lavoro è caratterizzato dalla precarietà e la paura di non ottenere un rinnovo contrattuale in seguito a segnalazioni del genere è molto alta. 

Si pensa erroneamente che la richiesta di maggior sicurezza sul posto di lavoro comporti per l’imprenditore ulteriori costi e minori profitti. Al tempo stesso si teme di essere tacciati come “spie” dai propri colleghi. 

L’omissione degli infortuni mancati deriva anche dalla scarsa conoscenza dei rischi nascosti dietro le azioni svolte in maniera ordinaria durante l’attività lavorativa. L’organizzazione aziendale viene vista come un grande meccanismo dove periodicamente qualche ingranaggio si può inceppare. Il dipendente crede che i near misses facciano parte del gioco, anche se così non dovrebbe essere.

L’importanza della formazione

Per limitare la sottovalutazione dei near misses il datore di lavoro ha il dovere di predisporre corsi di formazione dedicati ai propri dipendenti al fine di portarli a conoscenza delle norme di sicurezza in vigore e per educarli su come determinate azioni sui luoghi di lavoro possono condurre a conseguenze nefaste per la salute.

Facilitare la segnalazione dei near misses è compito del datore di lavoro. Egli dovrebbe impostare in azienda un sistema efficace di segnalazione degli infortuni mancati. Per riuscire in questo intento è anche fondamentale la collaborazione con il medico competente, il Responsabile del Servizio Protezione e Prevenzione (RSPP) ed il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RSL). 

Tutte queste figure concorrono a predisporre politiche e procedure chiare per stabilire come vadano gestite le segnalazioni. È altrettanto importante che la comunicazione di eventuali near misses da parte del lavoratore sia seguita da una sorta di “rinforzo positivo”, ovvero un intervento tempestivo per mettere in sicurezza l’ambiente di lavoro. Così facendo si stimola il dipendente a segnalare e a far percepire il suo contributo essenziale per il miglioramento delle dinamiche aziendali.

Infine, uno strumento fondamentale nella gestione degli infortuni mancati è il near miss reporting: l’analisi e la documentazione di questi eventi permette di tenere traccia nel tempo dei potenziali pericoli presenti nell’ambiente di lavoro e di adottare con le giuste tempistiche i correttivi necessari.