Nel 2008, con la promulgazione del Decreto Legislativo 81, è stata istituita la Sorveglianza Sanitaria obbligatoria in azienda. La figura centrale, preposta allo svolgimento di tale funzione, è il medico competente, il quale viene nominato direttamente dal datore di lavoro. Quando il medico competente è obbligatorio? La nomina del medico competente è obbligatoria in tutte le fattispecie indicate dal Testo Unico sulla Salute e Sicurezza del Lavoro (D. lgs 81/2008). Il decreto, infatti, indica i diversi settori lavorativi in cui è necessario rispettare le disposizioni previste dalla sorveglianza sanitaria. Quali sono? aziende con lavoratori addetti ai videoterminali, che utilizzano questi ultimi in maniera sistematica ed abituale per almeno 20 ore a settimana; aziende con lavoratori esposti a rumore; aziende con lavoratori esposti a vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio e/o al corpo intero; aziende con lavoratori addetti alla movimentazione manuale dei carichi; aziende con lavoratori esposti ad agenti chimici potenzialmente dannosi per la salute umana; aziende con lavoratori esposti condizioni microclimatiche o climatiche sfavorevoli; aziende con lavoratori esposti ad agenti cancerogeni e mutogeni; aziende con lavoratori esposti ad amianto; aziende con lavoratori esposti a rischio biologico; aziende con lavoratori esposti al rischio di silicosi ed asbestosi; aziende con lavoratori esposti a radiazioni ionizzanti; attività lavorative che comportano un elevato rischio per la sicurezza, l’incolumità e la salute di terzi; aziende con lavoratori esposti a lavoro in quota; aziende con lavoratori esposti a spazi/ambienti confinati e sospetti di inquinamento; aziende con lavoratori addetti alla movimentazione manuale dei carichi; aziende con addetti al lavoro notturno. Il decreto fa rientrare in tale fattispecie tutti i lavoratori che svolgono 3 ore di lavoro notturno per almeno 80 giorni all’anno. È importante sottolineare che le recentissime modifiche al D. lgs. 81/08 introdotte con l’approvazione del Decreto Lavoro 2023, hanno ampliato i casi in cui la nomina del medico competente diventa obbligatoria. Infatti, la Legge 85 del 3.7.2023 di conversione in Legge e modifiche del DL 4.5.2023 n. 48 ed in particolare l’art 14 (Modifiche alla disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro), hanno stabilito che la sorveglianza sanitaria è obbligatoria non solo quando stabilito dalla legge (elenco soprastante), ma anche quando dalla Valutazione dei Rischi, emerge un potenziale pericolo per la salute dei lavoratori. Un esempio di queste nuove fattispecie contemplate dalle modifiche al Testo Unico sulla Sicurezza è rappresentato dal verificarsi di condizioni climatiche estreme per i lavoratori outdoor, così come dalla presenza in azienda di lavoratori fragili (cardiopatici, diabetici, ecc). Che requisiti deve avere un medico competente? Il medico competente è nominato in base ad alcuni requisiti specifici. Questi vengono esplicitati nell’articolo 38 del Testo Unico ed indicano i titoli di studio e le esperienze necessarie per svolgere il ruolo: Specializzazione in medicina del lavoro, in medicina preventiva dei lavoratori e psicotecnica; Specializzazione in igiene e medicina preventiva o in medicina legale; Docenza in medicina preventiva dei lavoratori, psicotecnica, tossicologia industriale, igiene industriale, igiene del lavoro, fisiologia o clinica del lavoro; Svolgimento dell’attività di medico competente per almeno quattro anni prima dell’entrata in vigore del decreto. In questo caso è obbligatorio presentare la documentazione comprovante l’incarico all’assessorato regionale alla Sanità. Tuttavia, chi è in possesso della specializzazione in Igiene e medicina preventiva o in Medicina Legale, deve aver ricoperto il ruolo di medico del lavoro per almeno un anno nell’arco dei tre anni precedenti l’entrata in vigore del decreto legislativo 81/08. Coloro che non hanno adempito a tale obbligo o semplicemente si sono specializzati successivamente la pubblicazione del Testo Unico sulla Salute e Sicurezza del Lavoro, devono seguire un apposito percorso formativo universitario stabilito dal Ministero del Lavoro e da quello dell’Università (art. 38 del D. Lgs 81/08) Inoltre, ogni medico competente deve prendere parte al programma triennale di Educazione continua in Medicina (ECM), attivo nel nostro Paese dal 2002. Nello specifico, i medici del lavoro devono conseguire almeno il 70% dei crediti triennali previsti dal piano di studi nell’ambito della “Medicina del lavoro e sicurezza degli ambienti del lavoro”. Una volta conseguiti tutti i requisiti fin qui elencati, il medico competente accede al diritto ed il dovere d’iscrizione all’Ordine dei Medici Competenti. Quale medico competente può scegliere il datore di lavoro? Il datore di lavoro può adempiere all’obbligo di nomina del medico competente selezionandolo tra: liberi professionisti; dipendenti o collaboratori di una struttura esterna pubblica o privata; tra i suoi stessi dipendenti, purché siano in possesso dei requisiti indicati nel paragrafo precedente. Il medico competente nominato dal datore di lavoro deve mantenere in qualunque momento la propria indipendenza. Il datore di lavoro stesso deve operare affinché il medico possa eseguire le proprie mansioni in piena libertà ed autonomia. Invece, come espresso dall’art. 39 del Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul lavoro, il medico deve attenersi al “codice internazionale di etica”. La sua attività non può far a meno di un costante e sano confronto con il datore di lavoro e le altre figure in aziende preposte alla sicurezza, come ad esempio il responsabile del reparto prevenzione e protezione (RSPP): il medico del lavoro suggerisce alla dirigenza l’emergere di eventuali rischi e le possibili migliorie per ovviare ad una situazione di pericolo. Inoltre, il medico competente, se lo ritiene necessario, può richiedere il supporto di altri medici specialisti (sempre in accordo con il datore di lavoro) per effettuare ulteriori accertamenti diagnostici. Quali sono gli obblighi del datore di lavoro nei confronti del medico competente? Come abbiamo avuto modo di notare, il medico competente viene nominato dal datore di lavoro, ma quest’ultimo ha tutta una serie di obblighi nei suoi confronti. Quali sono? Inviare a visita medica i lavoratori entro le scadenze previste dal programma di sorveglianza sanitaria. Vigilare affinché i lavoratori non svolgano una mansione specifica senza aver ottenuto un giudizio di idoneità. Adibire il lavoratore risultante non più idoneo per una specifica mansione ad un’altra mansione compatibile con il suo stato di salute. Garantire a proprie spese tutte le visite e gli esami clinici ritenuti necessari dal medico competente. Rivedere il documento di valutazione dei rischi e le misure di prevenzione in base alle segnalazioni del medico competente. Il medico competente può essere incompatibile con il proprio ruolo? Esiste un particolare caso indicato dal legislatore in cui un soggetto, nonostante sia in possesso di tutti i requisiti, non può svolgere il ruolo di medico competente. Quale? La normativa afferma che un dipendente pubblico preposto all’attività di vigilanza, quindi operante nello SPSAL di una ASL, non può ricoprire contemporaneamente l’attività di medico competente. Infatti, il dipartimento dell’azienda sanitaria locale è l’ente preposto al controllo del rispetto della normativa sulla sorveglianza sanitaria obbligatoria nelle aziende. Svolgendo contemporaneamente le due funzioni si creerebbe una sorta di conflitto di interessi.