Che cosa sono i lavori usuranti? Con tale termine vengono definite tutte quelle attività lavorative che richiedono un impegno fisico o mentale particolarmente intenso e continuo, e che sul lungo periodo compromettono la salute psicofisica dei lavoratori. Quali sono i requisiti per classificare un lavoro usurante? Nelle prossime righe osserveremo da vicino in quali settori sono perlopiù presenti questo genere di attività e ci soffermeremo su come attualmente le normative regolano certi tipi di mansioni. Quali sono i requisiti dei lavori usuranti? I lavori usuranti, per la loro natura intrinsecamente faticosa e stressante, possono provocare una serie di problemi di salute. Di conseguenza, la loro identificazione e classificazione è fondamentale per assicurare tutele adeguate sui posti di lavoro. Per stabilire se un’attività lavorativa può essere considerata usurante, vengono presi in considerazione diversi fattori. Ecco i principali: sforzo fisico intenso: attività che richiedono un impegno fisico costante e pesante come il sollevamento e il trasporto di carichi, posture statiche prolungate o attività che comportano un notevole dispendio di energia; ripetitività dei compiti: lavori caratterizzati da movimenti ripetitivi che possono causare affaticamento muscolare e lesioni da sforzo ripetitivo (RSI), come il lavoro alla catena di montaggio o l’uso continuo di strumenti manuali; esposizione a fattori di rischio ambientale: ambienti di lavoro con alti livelli di rumore, vibrazioni, sostanze chimiche pericolose, polveri, fumi o temperature estreme che possono avere effetti negativi sulla salute a lungo termine; condizioni ambientali difficili: lavori svolti all’aperto in condizioni climatiche avverse come pioggia, neve o caldo estremo, o in spazi confinati e pericolosi che possono aumentare il rischio di incidenti. Chi sono i lavoratori usuranti nel 2024? La lista dei lavori usuranti, definiti anche mansioni gravose, viene aggiornata costantemente. Nel primo elenco stilato dall’INPS rientravano le seguenti attività: lavori in galleria, cava o miniera, mansioni svolte in sotterraneo; lavori nelle cave, mansioni svolte dagli addetti alle cave di materiale di pietra e ornamentale; lavori nelle gallerie, mansioni svolte dagli addetti al fronte di avanzamento; lavori in cassoni ad aria compressa; lavori svolti dai palombari; lavori ad alte temperature, mansioni che espongono ad alte temperature, quando non sia possibile adottare misure di prevenzione, quali, a titolo esemplificativo, quelle degli addetti alle fonderie di seconda fusione, non comandata a distanza, dei refrattaristi, degli addetti a operazioni di colata manuale; lavorazione del vetro cavo, mansioni dei soffiatori nell’industria del vetro cavo eseguito a mano e a soffio; lavori espletati in spazi ristretti e in particolare delle attività di costruzione, riparazione e manutenzione navale, le mansioni svolte all’interno di spazi ristetti, quali intercapedini, pozzetti, doppi fondi, di bordo o di grandi blocchi strutture; lavori di asportazione dell’amianto. In seguito alla promulgazione delle nuove leggi di stabilità del 2017 e del 2018 la lista dei lavori usuranti è stata arricchita con le seguenti mansioni gravose: addetti alla concia di pelli e pellicce; addetti ai servizi di pulizia; addetti spostamento merci e/o facchini; conducenti di camion o mezzi pesanti in genere; conducenti treni e personale viaggiante in genere; guidatori di gru o macchinari per la perforazione nelle costruzioni; infermieri o ostetriche che operano su turni; maestre/i di asilo nido e scuola dell’infanzia; operai edili o manutentori di edifici; operatori ecologici e tutti coloro che si occupano di separare o raccogliere rifiuti; addetti all’assistenza di persone non autosufficienti; lavoratori marittimi; pescatori; operai agricoli; operai siderurgici. Tra le categorie usuranti rientrano infine anche i lavoratori notturni, ovvero coloro che svolgono un orario di lavoro che comprenda almeno 3 ore di attività tra mezzanotte e le cinque del mattino. Rientrano in questa fattispecie anche quei lavoratori che svolgono 6 ore di attività notturna per almeno 78 giorni all’anno. Come funziona la pensione anticipata per i lavoratori usuranti? Il decreto legislativo n. 67 del 2011 regola i lavori usuranti e definisce le relative agevolazioni pensionistiche. Infatti, proprio per la natura gravosa di certe attività sulla salute dei lavoratori, è concessa la possibilità di pensionamento anticipato per chi effettua mansioni gravose. Secondo la legge chi svolge un lavoro usurante ha diritto ad andare in pensione con un’anzianità contributiva di 35 anni e un’età anagrafica minima pari a 61 anni e 7 mesi. Al tempo stesso i lavoratori usuranti, indipendentemente dall’età anagrafica, possono andare in pensione con 41 anni e 10 mesi di contributi versati per le donne, e con 42 anni e 10 mesi per gli uomini. In alternativa, è possibile usufruire della pensione di vecchiaia a 67 anni di età avendo almeno 20 anni di contributi. C’è ancora una particolare casistica che prevede la pensione anticipata per coloro che vantano 30 anni di contributi ed ulteriori 7 anni di attività usurante negli ultimi 10 anni di lavoro oppure se le mansioni gravose hanno caratterizzato almeno metà della loro vita lavorativa. In questo caso si potrebbe andare in pensione a 66 anni e 7 mesi di età.