Infortunio sul lavoro: che cos’è e come ottenere il risarcimento

 

Infortunio sul lavoro

In qualunque contesto produttivo la prevenzione e l’adozione di misure di sicurezza adeguate rappresentano il miglior antidoto agli infortuni sul lavoro. Tuttavia, il contesto italiano presenta tutt’oggi alcune profonde lacune. Lo dimostrano i dati: nel solo primo trimestre 2024 sono state registrate oltre 145mila denunce per sinistri avvenuti sul posto di lavoro. Il dato è ancora più sconcertante se si osservano le morti sul lavoro, le quali hanno già superato quota 350 durante l’anno in corso.

Comprendere appieno i diritti, i doveri e le procedure relative all’infortunio sul lavoro è fondamentale per garantire un ambiente sicuro e conforme alle normative. Nelle prossime righe approfondiremo tutti gli aspetti legati agli incidenti in azienda, dalla definizione alle misure preventive, dai diritti del lavoratore agli obblighi del datore di lavoro, fino alle procedure per il risarcimento e il ruolo dell’INAIL.

Che cos’è l’infortunio sul lavoro?

Prima di addentrarci nella normativa di riferimento proviamo a dare una definizione di infortunio sul lavoro. Con tale termine si indica un evento dannoso avvenuto durante l’attività lavorativa e provocato da una causa violenta, responsabile di una lesione fisica o psichica al lavoratore.

A differenza della malattia professionale, che si sviluppa gradualmente a causa dell’attività lavorativa, l’infortunio si genera in maniera improvvisa. Tra gli esempi più comuni di infortuni sul lavoro troviamo cadute, tagli, ustioni, esposizione a sostanze tossiche e incidenti stradali durante le fasi di trasporto materiali oppure durante il percorso casa-lavoro.

Sulle pagine di questo blog abbiamo ormai imparato a conoscere il quadro normativo principale per la sicurezza sul lavoro, ovvero il Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro (D.Lgs. 81/2008). Questo decreto stabilisce le misure generali per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, compresi gli obblighi per i datori di lavoro e i diritti dei lavoratori. Altri riferimenti normativi includono il Codice Civile, il Codice Penale e regolamenti specifici per settori ad alto rischio.

Quali sono gli obblighi del datore di lavoro?

Rispolveriamo rapidamente gli obblighi del datore di lavoro in materia di sicurezza e prevenzione sui luoghi di lavoro. I principali sono:

  • valutazione dei rischi: identificare e valutare i rischi presenti nell’ambiente di lavoro, adottando le misure necessarie per eliminarli o ridurli. Il datore ha l’obbligo di redare il Documento di Valutazione Rischi ed aggiornarlo periodicamente;
  • formazione: fornire ai lavoratori una formazione adeguata sui rischi connessi alla loro attività e sulle procedure di sicurezza.
  • sorveglianza sanitaria: assicurare che i lavoratori siano sottoposti a visite mediche periodiche, in particolare se esposti a rischi specifici;
  • prevenzione e protezione: fornire dispositivi di protezione individuale (DPI) e garantire che le attrezzature e gli ambienti di lavoro siano tanto salubri quanto sicuri.

Tra gli obblighi del datore di lavoro c’è anche quello della comunicazione tempestiva degli infortuni all’autorità competente, ovvero l’INAIL. Qual è allora la procedura da seguire in caso d’infortunio sul lavoro?

La procedura in caso di infortunio sul lavoro

Come abbiamo avuto modo di osservare nei paragrafi precedenti l’infortunio è un avvenimento improvviso che richiede tutta una serie di azioni tempestive. Quindi, come comportarsi in caso d’incidente sul lavoro?

La prima iniziativa da intraprendere è ovviamente quella di prestare soccorso al lavoratore cercando di comprendere al volo la gravità dell’infortunio e chiamando se necessario i soccorsi. I lavoratori dovrebbero essere formati preventivamente, ad esempio attraverso un corso di primo soccorso, per evitare di farsi trovare impreparati davanti ad una situazione del genere.

Una volta prestati i soccorsi la palla passa al datore di lavoro, il quale dovrà comunicare a stretto giro l’infortunio sul lavoro all’Inail. La comunicazione all’ente deve arrivare entro e non oltre 2 giorni.

La denuncia presentata all’Inail deve essere corredata di tutta la documentazione relativa all’infortunio, inclusi i certificati medici del malcapitato e le dichiarazioni dei testimoni.

Che tipo di risarcimento concede l’Inail?

L’infortunio sul lavoro determina l’inattività del lavoratore per un periodo più o meno lungo. Ottenere un risarcimento per il danno subito è un suo pieno diritto. Nella fattispecie l’INAIL concede al lavoratore dal punto di vista economico:

  • indennità giornaliera: per i giorni di assenza dal lavoro dovuti all’infortunio;
  • rimborso spese mediche: copertura delle spese sostenute per le terapie necessarie ai fini della riabilitazione;
  • indennizzo per inabilità permanente: in caso di danno permanente, il lavoratore ha diritto a un indennizzo calcolato in base alla percentuale di inabilità conseguita in seguito all’infortunio sul lavoro;
  • rendita: qualora l’infortunio avesse comportato un’inabilità compresa tra il 16 e il 100% il lavoratore avrà diritto ad ottenere una rendita per gli anni lavorativi che lo dividono dal pensionamento. La quota è calcolata in base alla gravità della menomazione e varia da settore a settore. La concessione della rendita viene revisionata ogni 10 anni. Le tempistiche salgono a 15 anni in caso di accertamento di malattia professionale;
  • danno morale: quando l’infortunio comporta conseguenze anche a livello psichico il lavoratore può richiedere anche il pagamento dei danni morali. La concessione di tale indennizzo dipende dalla gravità dell’incidente e in linea generale varia da un quarto alla metà del risarcimento concesso per il danno fisico.

Il lavoratore ha il diritto di mantenere il proprio posto di lavoro. Il datore di lavoro non può licenziarlo per sostituirlo con un altro addetto.

Le tutele previste dal nostro ordinamento consentono al lavoratore di ottenere il giusto supporto economico durante il suo periodo di inattività e al tempo stesso facilitano, grazie anche all’assistenza sanitaria contemplata nelle disposizioni di legge, al suo reinserimento lavorativo.

Tuttavia, va sottolineato quanto l’orizzonte di qualunque azienda debba essere ridurre al minimo gli infortuni sul lavoro. Per riuscire in questo intento è necessario che tutte le figure preposte alla sorveglianza sanitaria, a partire dal datore di lavoro, passando per il medico competente, l’RSPP e l’RLS, e giungendo infine ai lavoratori stessi, collaborino all’unisono per dar vita ad una cultura aziendale orientata alla sicurezza e alla prevenzione.