Ergonomia sul posto di lavoro: a che cosa serve?

La sicurezza nei luoghi di lavoro è legata a doppio filo al concetto di prevenzione. L’adozione di misure per ridurre il rischio di infortuni dipende da numerosi fattori, tra cui anche l’ergonomia. Di che cosa si tratta?

In queto articolo cercheremo di approfondire questa disciplina soffermandoci sui principi ergonomici da adottare in azienda per rendere l’ambiente di lavoro salubre e sicuro. L’opinione comune ci porta erroneamente a pensare che l’ergonomia sul posto di lavoro si occupi semplicemente di sedie regolabili. 

In realtà il suo campo di azione è molto più ampio e nelle prossime righe osserveremo in che modalità può influire positivamente sia sulla sicurezza dei lavoratori, sia sulla loro produttività.

Che cos’è l’ergonomia?

L’ergonomia è una scienza multidisciplinare che analizza le funzioni e le interazioni che intercorrono tra l’uomo e l’ambiente di lavoro. Essa ruota intorno ai tre principi ergonomici, ovvero l’uomo, l’attività e la postazione di lavoro

Il suo obiettivo è quindi stabilire la corretta relazione tra il lavoratore, le mansioni svolte e il luogo in cui opera. Il rischio ergonomico e di conseguenza la possibilità di eventuali infortuni deve essere ridotta al minimo. 

L’importanza dell’ergonomia è riconosciuta anche dal D.Lgs 81/08, ovvero il Testo Unico sulla Salute e sulla Sicurezza sul Lavoro. Al suo interno sono presenti diversi articoli che richiamano i principi appena citati. Al tempo stesso la legislazione impone ai datori di lavoro il rispetto delle normative utili a ridurre i rischi ergonomici

Tra queste una delle più note è la norma UNI ISO 11228, la quale regola la movimentazione ed il sollevamento degli oggetti superiori a 3 kg: indica nel dettaglio la postura da tenere per evitare di incappare in infortuni e dove collocare i carichi per facilitare la movimentazione.

I vantaggi dell’ergonomia sul posto di lavoro

Che cosa significa ridurre il rischio ergonomico sul luogo di lavoro?  Un ambiente di lavoro ergonomicamente corretto comporta due principali vantaggi per un’azienda:

  • i principi ergonomici riducono in qualunque contesto lavorativo, dall’ufficio al reparto di montaggio, il rischio di malattie ed infortuni;
  • un ambiente di lavoro sicuro favorisce il benessere del lavoro. Questo si traduce in meno assenze e maggiore produttività. Infatti, un lavoratore senza preoccupazioni e ben motivato tende a dare il meglio di sé durante il proprio turno.

Uno dei punti di forza dell’ergonomia sul lavoro è anche quello di ridurre il cosiddetto stress da lavoro correlato, in quanto offre al dipendente l’opportunità di svolgere le proprie mansioni nel miglior modo possibile.

Le attività di prevenzione basata su questa disciplina non rappresenta un costo per l’azienda, piuttosto un investimento per il futuro.

Come rendere un ambiente di lavoro ergonomico?

Nei paragrafi precedenti abbiamo sottolineato come l’ergonomia sul posto di lavoro non contempli esclusivamente le sedie regolabili, ma tutto quello che concerne la postazione utilizzata.

In un ufficio le sedie regolabili e girevoli, pensate per agevolare i cambi di posizione senza ruotare la colonna vertebrale, restano comunque un elemento importante per ridurre il rischio ergonomico. I piedi dovrebbero appoggiare completamente sul pavimento e le ginocchia formare un angolo di 90 gradi.

Le sedie dovrebbero poi presentare una curvatura per sostenere il tratto lombare ed agevolare il mantenimento di una posizione dritta. Come già accennato però ci sono tanti altri aspetti da valutare per implementare l’ergonomia sul lavoro.

Ad esempio, il piano di lavoro deve essere regolato in modo da permettere facilmente l’appoggio dei gomiti senza alterare la posizione della seduta, la quale deve restare dritta. La superficie deve essere abbastanza ampia da ospitare tastiera e monitor, così come il piano deve essere opaco per evitare fastidiosi fenomeni di riflessione della luce.

Coloro che lavorano davanti ad un videoterminale, sempre secondo quanto stabilito dal D. Lgs 81/08, hanno inoltre diritto a 15 minuti di pausa ogni 120 minuti di lavoro.

Cosa non può mancare in un posto di lavoro ergonomico?

L’ergonomia sul posto di lavoro si valuta anche dalla luce e dall’illuminazione. Attraverso la vista apprendiamo quotidianamente circa l’85% delle informazioni intorno a noi. Un ambiente adeguatamente illuminato consente di mantenere il giusto livello di concentrazione ed evitare mal di testa ed affaticamento agli occhi.

Anche l’acustica e la temperatura influiscono sulla qualità del lavoro. Secondo alcune statistiche in un contesto troppo rumoroso la produttività può calare fino al 66%. Al tempo stesso una temperatura troppo alta diminuisce le prestazioni lavorative: il condizionatore dovrebbe essere regolato sempre intorno ai 22°C.

Infine, una postazione ben organizzata ed ordinata riduce i livelli di stress da lavoro correlato ed aiuta a pensare con maggior chiarezza. Inoltre, è anche più salutare, in quanto l’accumulo di polvere si riduce e di conseguenza ci saranno meno germi capaci di trasformare l’ufficio in un luogo poco salubre.

Chi si occupa dell’ergonomia in azienda?

La figura preposta alla valutazione dei rischi ergonomici è il datore di lavoro. Egli ha il dovere di adottare tutte le misure di prevenzione necessarie a garantire il benessere dei propri dipendenti.

Per riuscire in questo intento è fondamentale la collaborazione con le altre figure preposte alla sorveglianza sanitaria in azienda, ovvero il medico competente, il Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP) e il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS).