Cardiopatia: come riconoscere le malattie del cuore?

che cos'è la cardiopatia?

Con il termine cardiopatia si fa riferimento a quell’insieme di malattie che interessano il nostro cuore. Le patologie riguardanti questo organo così fondamentale per le nostre vite sono numerose. Quali sono? E soprattutto come riconoscerle?

Nei prossimi paragrafi andremo alla scoperta del significato delle diverse cardiopatie, soffermandoci sui loro sintomi e prestando particolare attenzione al tema della prevenzione, arma importantissima per ridurre le incidenze delle malattie del cuore.

Cardiopatia congenita o acquisita?

Osservando le tante patologie del cuore, la prima distinzione da fare è tra cardiopatie congenite e cardiopatie acquisite.

Le prime sono presenti fin dalla nascita, spesso dovute a fattori genetici. Queste includono alterazioni nella struttura cardiaca, come difetti a carico degli atri, dei ventricoli, dei setti che li dividono o delle valvole che regolano il flusso sanguigno. Tra le cardiopatie congenite si annoverano i difetti interatriali, i difetti interventricolari, il forame ovale pervio, l’ipertensione polmonare, il soffio al cuore e le aritmie cardiache.

Le cardiopatie acquisite, invece, sono malattie che colpiscono il cuore nelle fasi successive della vita, a seguito di altre condizioni ambientali o patologie. Tra gli esempi più noti troviamo la coronaropatia e la cardiopatia ipertensiva. Queste possono compromettere significativamente la funzionalità del cuore, portando a conseguenze gravi, come la cardiopatia ischemica, caratterizzata da un ridotto afflusso di sangue ai tessuti cardiaci.

Insieme all’infarto del miocardio e l’angina pectoris, rappresenta la forma più diffusa di cardiopatia acquisita.

Quali sono le cause della cardiopatia?

Le cause che concorrono all’insorgere delle cardiopatie sono molteplici. Tralasciando le cardiopatie congenite appena osservate, tra i principali indiziati per le malattie cardiache inseriamo indubbiamente uno stile di vita poco sano.

Le cattive abitudini, come l’abuso di alcol e di tabacco, influenzano notevolmente lo stato di salute del nostro cuore. Queste due sostanze danneggiano le arterie e sono responsabili di un aumento della frequenza cardiaca, la quale nel lungo periodo può dare origine ad ictus ed infarti.

Sul banco degli imputati finisce anche la cattiva alimentazione. Solo in Italia si contano oltre 400mila obesi: è un dato preoccupante e potenzialmente letale. Infatti, il grasso corporeo in eccesso comporta ipertensione, sindrome metabolica, diabete e fibrillazione atriale. Tutte queste patologie appena elencate si associano all’insufficienza cardiaca.

All’abuso di sostanze e agli eccessi a tavola, si aggiunge anche lo stress come buon alleato delle cardiopatie. Avere una vita frenetica costellata da ansie e preoccupazioni non fa certamente bene al nostro cuore. Le ricerche scientifiche hanno evidenziato come lo stress influisca sulla pressione sanguigna e sul restringimento dei vasi sanguigni.

I pericoli però legati allo stress non finiscono qui: alcuni studi lo reputano responsabile dell’attivazione del midollo osseo e del conseguente rilascio di cellule infiammatorie, in grado di provocare un’infiammazione aterosclerotica contraddistinta dalla formazione di placche e trombi.

Uno sguardo sulle tipologie di cardiopatia più diffuse

La lista delle cardiopatie è decisamente lunga. Proviamo a dare uno sguardo alle patologie più diffuse:

  • aritmie cardiache: sono caratterizzate da un battito cardiaco irregolare, che può essere troppo veloce, troppo lento o erratico. Le aritmie possono variare da lievi e innocue a gravi e potenzialmente letali;
  • cardiomiopatie: agiscono sul miocardio, il muscolo cardiaco, che può essere affetto da alterazioni strutturali o funzionali. Le cardiomiopatie possono compromettere la capacità del cuore di pompare sangue efficacemente;
  • infezioni cardiache: le infezioni possono colpire varie parti del cuore, come l’endocardio (endocardite) o il miocardio (miocardite), spesso a causa di batteri, virus o altri patogeni;
  • coronaropatie interessano le arterie coronarie, ovvero i vasi sanguigni che forniscono sangue al cuore. La più comune è la malattia coronarica, che si verifica quando le arterie si restringono o si bloccano, riducendo il flusso sanguigno al cuore;
  • Valvulopatie: interessano le valvole cardiache, le quali regolano il flusso di sangue all’interno del cuore. Le valvulopatie possono causare la stenosi, quando le valvole non si aprono correttamente, oppure un’insufficienza cardiaca, quando le valvole non si chiudono correttamente.

Oltre alle problematiche appena elencate, esistono tutta una serie di cardiopatie specifiche, come ad esempio la già citata cardiopatia ischemica, la quale consiste in una riduzione acuta o cronica dell’apporto di ossigeno al muscolo cardiaco, che determina una riduzione delle sue funzionalità, La principale causa di questa forma di cardiopatia è l’arteriosclerosi, ovvero la presenza di placche ad elevato contenuto di colesterolo nelle arterie coronarie.

Tra le malattie del cuore un tempo più diffuse va segnalata anche la cardiopatia reumatica. Questa è associata generalmente ad un’infiammazione dovuta ad una risposta anomala del sistema immunitario. Si sviluppa in soggetti geneticamente predisposti in seguito ad un’infezione alla faringe e alle tonsille provocata dallo steptococco A.

L’infiammazione, se non trattata tempestivamente, può tramutarsi in febbre reumatica, la quale può causare danni anche permanenti alle valvole cardiache, dando origine così alla cardiopatia reumatica.

Quali sono i sintomi della cardiopatia?

La comprensione dei sintomi delle cardiopatie è fondamentale per applicare un trattamento tanto efficace quanto rapido. Le varie patologie viste fin qui possono manifestarsi con una varietà di sintomi, che variano a seconda del tipo specifico di malattia cardiaca presente e della sua gravità.

Ecco quali sono quelli più comuni:

  • dolore al petto: spesso descritto come un senso di oppressione o fastidio, può essere un segnale di angina pectoris o di infarto miocardico;
  • dispnea: la difficoltà respiratoria può verificarsi sia in condizioni di riposo che durante l’attività fisica ed è un segno comune di insufficienza cardiaca;
  • affaticamento: una stanchezza insolita o persistente può indicare che il cuore non è in grado di pompare sangue in modo efficiente;
  • vertigini e sincope: sensazioni di giramento di testa o episodi di svenimento possono essere legati a varie cardiopatie, inclusi problemi di ritmo cardiaco.
  • edema periferico: l’accumulo di liquido nelle gambe e nei piedi può essere un segno di insufficienza cardiaca.

Gli esami per una persona cardiopatica

In base ai sintomi lamentati dal paziente verranno effettuati una serie di esami specifici. I più diffusi sono:

  • elettrocardiogramma (ECG): questo esame traccia l’attività elettrica del cuore e può rivelare aritmie, ischemia miocardica o segni di infarto precedente.
  • ecocardiogramma: utilizza gli ultrasuoni per creare immagini del cuore, permettendo di valutare la struttura cardiaca, la funzione delle valvole e la capacità di pompa del cuore.
  • risonanza magnetica cardiaca (RMC): offre immagini dettagliate del cuore e dei vasi sanguigni, utile per identificare danni al miocardio o anomalie strutturali.
  • coronarografia: un esame invasivo che utilizza un mezzo di contrasto per visualizzare le arterie coronarie e identificare eventuali restringimenti o occlusioni.

Come trattare le cardiopatie?

Uno degli strumenti più efficaci per gestire le cardiopatie è ovviamente la prevenzione. Una persona cardiopatica ha l’obbligo ed il dovere di apportare delle modifiche al proprio stile di vita per evitare che la propria malattia si comprometti ulteriormente.

Tra gli accorgimenti da seguire c’è una dieta equilibrata e sana, che permetta di tenere sotto controllo il peso corporeo. Contemporaneamente, è necessario limitare l’uso di alcolici e possibilmente smettere di fumare. È altrettanto essenziale imparare a gestire lo stress, magari avvicinandosi alle tecniche di rilassamento e alla miindfullness.

I farmaci da prendere

Il cardiologo generalmente sottoscrive ai pazienti cardiopatici anche una farmacoterapia in base alla patologia riscontrata. I farmaci più utilizzati sono i seguenti:

  • beta-bloccanti: riducono la pressione sanguigna, i battiti e il carico di lavoro del cuore;
  • ACE-inibitori: aiutano a rilassare i vasi sanguigni, migliorando così il flusso sanguigno;
  • anticoagulanti: prevenire la formazione di coaguli di sangue;
  • diuretici: riducono il carico di fluido nel corpo, alleviando i sintomi dell’insufficienza cardiaca.
  • statine: riducono i livelli di colesterolo nel sangue.

In alcuni casi può essere necessario ricorrere ad interventi chirurgici, che ormai potremmo definire di routine. Tra questi ci sono l’angioplastica con stent, utili ad aprire le arterie coronarie e migliorare il flusso sanguigno, così come l’installazione di pacemaker per gestire le aritmie.

Nel campo cardiaco la medicina ha fatto passi da giganti ed ormai le tante persone cardiopatiche, grazie ai vari trattamenti presenti, possono godere di un’ottima qualità della vita. L’importante è affidarsi al gusto specialista: il team di professionisti del Poliambulatorio Galeno è pronto a prendersi cura di te! Scopri la sede più vicina!